San Valentino in Photo Booth !
14 Febbraio 2016La Timeline del matrimonio
9 Marzo 2016Il racconto della mia straordinaria avventura, nelle vesti di organizzatrice – sposa volge al termine con quest’ultimo capitolo. Dopo avervi raccontato il mio matrimonio, dalla scelta dei luoghi al concept, dalla commovente cerimonia civile ai dettagli gastronomici della cena, cosa vi sembra che manchi all’appello?
Il momento più bello della giornata, open bar e festa sfrenata!
Raccomando sempre ai miei sposi di prestare la massima attenzione al bon ton e all’etichetta, sia durante la fase organizzativa del matrimonio, che, ovviamente, nel giorno stesso. Dalla scelta delle partecipazioni alla definizione della mise en place, dalle raccomandazioni sul servizio rivolte al personale del catering alla scelta degli outfit più “coerenti”. Nessuna possibile situazione è rimessa al caso e ogni dettaglio è pensato per esser notato e fare la differenza, anche in termini di etichetta!
Divieto assoluto di togliere giacca, cravatta o papillon durante la cena, rigore (ma tolleranza per chi proprio non può farne a meno, ahimè) di praticare in sala, tra una portata e l’altra la così detta “ripassata” per ottenere un bis del primo o del secondo che sia.
Dalla cerimonia in chiesa o comune al momento del taglio della torta, in cui i riflettori sono ancora puntati sugli sposi, mantenere alto lo stile del matrimonio è buona creanza e educazione.
Ovviamente sì alle chiacchiere e alle risate tra commensali, sì all’affetto da dimostrare agli sposi (senza l’ausilio di cori da stadio, possibilmente!), sì ai brindisi augurali con aneddoti e battute, sobrie e scherzose (senza riferimenti a ex fidanzate o a serate brave e possibilmente “da lucidi”).Godetevi la cena, il buon cibo e la compagnia, con sobrietà e compostezza…il momento della leggerezza non tarderà ad arrivare.
Marco ed io avevamo fatto un patto (ecco i primi famosi compromessi del matrimonio!), assoluta perfezione ed eleganza fino al taglio della torta, dal buffet dei dolci in poi, autorizzavo la Gloria Gaynor 😀
Come dico spesso ai miei sposi, il matrimonio deve assomigliarvi e raccontare la vostra storia, rispettando i vostri gusti, le vostre passioni, emozionandovi!
Il nostro matrimonio, ed è stato uno dei commenti più quotato che ci è stato riferito nei giorni a seguire, “parlava in tutto di noi”…
Per la durata della cena, io ho espresso al meglio la mia personalità; servizio a Cloches con camerieri di bianco vestiti (essendo sul mare…) sottofondo jazz a volumi contenuti, chiacchiere e risate con gli amici di sempre accorsi a condividere con noi quel meraviglioso momento. Marco, contento e partecipe protagonista, tanto quanto me, ha però atteso il taglio della torta per esprimere estro e creatività, dando il meglio di sé…
Una delle passioni che condividiamo è la musica, abbiamo molti gruppi preferiti in comune e, quando possiamo, viaggiamo in cerca di concerti e spettacoli dal vivo. Come in tutte le occasioni speciali festeggiate nella nostra vita (compleanni, lauree e party estivi) Marco ha curato l’aspetto “ludico ricreativo” della giornata… Come, vi chiederete?
Cantando, naturalmente!
Peccato che il mio adorato marito di nota non ne becchi mai neppure una essendo stonato come una campana! Fortunatamente, compensa con la sua contagiosa simpatia e la presenza scenica dirompente! E consapevole dei suoi limiti credete forse si cimenti in brani dalla semplice esecuzione? Ovviamente no!
Che al nostro matrimonio ci sarebbe stata una sua performance canora, accompagnata da una band di professionisti, se lo aspettavano tutti i nostri amici più cari. Nulla, anche durante questa fase, è stato rimesso al caso e questo concertino è stato costruito mesi e mesi prima, con sessioni di prove divertentissime che ci hanno tenuti molto impegnati! La novità, pensata proprio in occasione della nostra festa di nozze è stata la mia apparizione su un palco, per la prima (e credo ultima) volta!
Mentre gli ospiti, sul molo del Sea Club, degustavano l’abbondantissimo buffet di dolci, dalla terrazza poco distante echeggiavano le prime note musicali e l’invito di Marco a raggiungerci. La scaletta che avevamo programmato era così suddivisa :
Un brano da eseguire non insieme bensì ognuno con i suoi testimoni, due brani a sorpresa, da dedicarci a vicenda e tre brani da eseguire insieme…poveri i nostri ospiti, starete pensando!
Tra applausi e schiamazzi divertiti ha iniziato Marco insieme ai suoi testimoni, con una difficilissima (immaginatela eseguita da una campana stonata) Bohemian Rhapsody dei Queen, di seguito, tra lo stupore di tutti i nostri cari, che mai si sarebbero aspettati di sentirmi cantare in pubblico, eccomi lì, con i miei amici più intimi a eseguire Suffragette City di David Bowie. Preso il via, venuta meno l’ansia da prestazione, abbiamo continuato, insieme, con Fumo Blu di Mina.
Breve pausa ed ecco la sua prima dedica a me con I’ll be your mirror dei Velvet Underground; a seguire la mia prima a lui con Shining happy people dei REM.
Nuovamente insieme, ci siamo divertiti un mondo cantando Love is all around, dei Troggs.
Ancora, Marco a me con Take my eyes of you di Frankie Valli ed io a lui con Suspicious Minds di Elvis Presley.
E come gran finale, insieme e a squarciagola, Let’s spend the night together dei Rolling Stones.
Il bon ton e l’etichetta a quel punto della serata sembravano un ricordo lontano ma tra i gustosissimi cocktails dell’open bar e l’atmosfera frizzante e goliardica che ci siamo regalati, inondati dall’amore e dall’affetto dei nostri cari, la nottata è andata avanti con dj, ciabattine infradito a sostituire i tacchi, abbracci, auguri e gioia infinita!