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L'amore vince sempre

La frase che maggiormente ha caratterizzato l’anno 2020, riferita alle coppie di sposi in difficoltà, a causa della pandemia da Covid 19, che ci ha colto alla sprovvista ed ha sconvolto le nostre vite, è stata: “l’Amore vince sempre”.

Ed è questa un’affermazione in cui io per prima credo moltissimo. Ma, e non me ne vogliano i miei adorati sposi o i miei lettori per quanto sto per scrivere, quando penso a storie d’amore che “hanno vinto” su un presunto nemico affrontato “in battaglia”, non siete voi a venirmi in mente, e non è una pandemia, seppur drammatica e devastante, che vi ha costretti ad attendere, posticipare, perfino annullare le vostre nozze, la battaglia più dura che il vostro amore ha dovuto o dovrà affrontare…

Sono unioni come quella di Massimo e Gino che mi fanno credere che, davvero, l’amore vinca su tutto. Vince sulla cattiveria umana, quella profonda, viscerale, che distrugge. Vince sul pregiudizio, la condanna, la pubblica gogna. Vince sull’ipocrisia, sulla falsità dei sorrisetti ammiccanti, sugli sguardi indiscreti e i pensieri indecenti. Vince, ma combattendo ogni giorno.

E non è una passeggiata, una vita fatta di lotte. Lotte volte a rivendicare cosa poi? La libertà di essere sè stessi? Di amare chi si sceglie? Di camminare lungo una via, mano nella mano, senza rischiare di finire picchiati, insultati e vilipesi?

Massimo e Gino questa loro battaglia, si l’hanno vinta, ed hanno dedicato alla cura del proprio amore e di quello di centinaia di altre coppie omosessuali, l’impegno di un’intera vita.


L'amore vince su tutto

E dopo 42 anni insieme, durante il periodo storico più nefasto che potessimo vivere, sotto i dettami di un rigidissimo DPCM datato 24 ottobre 2020 che vietava ogni forma di festeggiamento, evento o festa (ad eccezione ovviamente dei riti religiosi o civili, con non più di 30 ospiti presenti), il giorno 31 ottobre 2020, in cui si commemorava la morte di Toni e Giorgio (Giorgio Agatino Giammona e Antonino Galatola), uccisi per ragioni omofobe, nel 1980 a Giarre, Massimo e Gino hanno espresso finalmente il loro fatidico “si”.

Luogo e data, com’è ben chiaro, non sono stai scelti a caso…

Il “delitto di Giarre”, così è conosciuto questo terribile avvenimento, ha segnato la storia della nostra terra e dell’Italia, tutta. Da questa vicenda hanno preso vita i movimenti GLBTQ italiani, di lotta e rivendicazione di diritti fondamentali ed inalienabili, negati alle persone omosessuali, trans e trangeder.

Massimo e Gino questa storia l’hanno fatta, coi propri corpi, le proprie idee, le proprie “rivolte di piazza”, sempre pacifiche, mai violente, perché la volenza non può che generar violenza. E’ stato davvero un immenso onore per me realizzare il matrimonio di due persone così uniche e speciali

Ritorno a Giarre

A Giarre, quarant’anni dopo, siamo tornati per celebrare l’amore. Avevamo in mente un evento inclusivo, chiassoso e colorato, con cortei e spettacoli. Abbiamo dovuto rivedere totalmente progetti ed aspettative, modificare i piani più volte, ed in corso d’opera.

Alla fine abbiamo realizzato un matrimonio intimo e privato, ma allo stesso tempo pubblico, che più pubblico - tra giornali, tg, programmi tv - non si poteva!

Un ingresso spumeggiante, come solo Massimo poteva donare ai suoi ospiti.

Gli amici di una vita, un piccolo nucleo raccolto, a testimoniare l’affetto ed il sostegno a Massimo e Gino, prima coppia registrata sul Registro delle Unioni Civili della cittadina Etnea.

Un coinvolgente ed emozionante augurio del sindaco, che attraverso loro ha dato voce e nuova vita anche a Giorgio e Toni. Letture commoventi e ancora racconti di storie, intrecci di esistenze, memoria.

Una giornata intensa e ricchissima di emozioni felici e travolgenti, in un tempo storico caratterizzato da paura e distanze.

Durante quella che per me, in sette anni di carriera è stata di certo “l’ora più buia”, durata un’estate intera! Questo matrimonio ha rappresentato un grande sprazzo di luce e speranza!

In questo progetto di nozze hanno creduto tantissimi dei miei fornitori di fiducia! Non avrei potuto farcela senza il loro sostegno e le professionalità che, a titolo totalmente gratuito, sono state messe a disposizione di Gino e Massimo!

Dalla tipografia Pecoraro che ha realizzato per me cartoline cadeaux, partecipazioni, tags e libretti cerimonia, passando per l’Atelier Magilie che ha voluto donare le fedi nuziali ai nostri sposi.

E ancora Giuseppe Gerbasi e Francesco Pedone che hanno cristallizzato attraverso scatti e riprese video, questa memorabile giornata, le donne della Motisi Floral Design che hanno sapientemente dato vita ai bouquet di Massimo, Gino e delle damigelle. Michele Costaiola, make up artist che ha truccato Massimo, Marika Caiola che ha curato la sua fantastica treccia bionda!

Un plauso va alla stilista Morena Fanny Raimondo, amica e compagna di questa splendida avventura, saltata a bordo di questo progetto ancor prima di me, che ha tradotto in abito da sposa i desideri di Massimo, raccontandone l’essenza più vera! Così come l’artista Antonio Fester Nuccio, che li ha ritratti in due splendidi quadri, divenuti per noi “concept grafico”. Anche la Sartoria Sociale ha voluto omaggiare agli sposi sacchetti fatti a mano contenenti i nostri confetti.

Contagiati dall’entusiasmo di questo evento sono stati anche e soprattutto i nostri ospiti di Giarre. Il Sindaco, l’assessore Lionti e la consigliera Finocchiaro che ci hanno accolti come fossimo da sempre della comunità.

Il mio ringraziamento più grande però va a due straordinarie persone, che davvero hanno reso possibile questo evento, lavorando alacremente per mesi, al mio fianco e coadiuvandomi in tutto; Paolo Patanè, giarrese doc, ex presidente nazionale di Arcigay nonché uomo meraviglioso da cui non si finisce mai di apprendere ed imparare e la dottoressa Tiziana D’Anna, preside dell’istituto Leonardo, che si è fatta carico di tutti gli allestimenti mobilitando studenti e collaboratori del comprensorio che dirige con grandissima dedizione.

E così, nonostante il Covid, le difficoltà, i mille cambi di programma in corso d’opera, le aspettative da soddisfare, i protocolli da osservare, abbiamo fatto si che trionfasse l’amore, ancora una volta!

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