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Diciamoci la verità, care lettrici e cari lettori, per quanto ci si possa inventare allestimenti da favola, scenografie esclusive e personalizzazioni uniche, per quanto si possa lavorare alacremente alla prevenzione di possibili inconvenienti, alla logistica perfetta, ai piani B da mettere in atto in caso di catastrofe, il primo e l’ultimo pensiero che vi guida, quando pensate ad un matrimonio, che ne siate protagonisti o semplici partecipanti, è il menù. Ecco, l’ho detto!

“Al nostro matrimonio si deve mangiare divinamente”, “i nostri ospiti devono ricordarsi delle pietanze che hanno gustato fino alla fine dei propri giorni”, “il momento della cena è in assoluto il momento più importante”… Frasi come queste costellano un pò le mie giornate da organizzatrice e sono certa vi suoneranno familiari. Non dico di essere contraria all’aspetto gastronomico di ogni evento, alla sua cura ed alla sua assoluta importanza, per carità…chi mi conosce sa che sono un’ottima forchetta…tanti dietologi in città possono confermarvelo 😛

Come per ogni cosa, raccomando semplicemente attenzione e sobrietà, sia nella scelta dei menù, dei professionisti, delle location con relativa ristorazione, che nel rispetto del contesto in cui vi trovate. Raccomando soprattutto di tenervi “al passo coi tempi“…E si miei cari, la gastronomia è un settore in continua evoluzione e tale evoluzione non tiene conto soltanto di nuove materie prime da poter utilizzare, di accostamenti audaci, o di impiattamenti da show televisivo. Tiene conto piuttosto delle esigenze dell’ospite, dei ritmi di un evento, della coordinazione tra la cucina e la sala, mai scollegate l’una all’altra…

Negli ultimi quindici anni, infatti, abbiamo assistito a cambiamenti radicali; primo tra tutti, quello relativo all’ abbandono del classico modello “seduti al tavolo dall’antipasto al dolce“, con relative piaghe da decubito ed annessi e connessi, per dar spazio ad una cena più dinamica e movimentata, utilizzando, li dove sia possibile, più spazi della location in cui vi trovate, diversificando l’offerta gastronomica e scandendo i momenti salienti dell’evento. L’antipasto è diventato il vero piatto forte di tutta la cena (o pranzo) anche grazie alla possibilità di realizzare postazioni che propongono pietanze diverse in quantità generose e varietà assortita.

Spesso, la vera “chicca”di queste “isole gastronomiche” è lo show cooking che consiste nella preparazione a vista delle varie pietanze. Un esempio di menù di pesce con ricchissimo antipasto a buffet su postazioni è: L’angolo dei crudi e dei marinati – L’angolo delle tartare di tonno e gambero – L’angolo del sushi (più credibile se preparato a vista da un sushi chef!) – L’angolo dello street food (in voga da un paio di anni) – L’angolo del Soutè di frutti di mare – l’angolo del fritto di paranza – L’angolo dei pastellati – L’angolo del Pastore (formaggi, mozzarelle e burrate realizzate al momento). Tutti questi corner, oltre che a deliziare i vostri palati e a saziarvi prima ancora di aver cominciato, saranno un vero spettacolo per la vista! Soltanto dopo questo intenso momento di degustazione che dura circa un’ora e trenta, ci si sposta al tavolo per gustare le pietanze principali.

In genere, la zona destinata alla cena placè è un’altra, fisicamente distinta dalla zona del buffet. Ma, come si continua dopo un antipasto così ricco e variegato? A seconda del contesto e del grado di formalità del vostro matrimonio, potrete scegliere di far servire un solo primo oppure due.

In dimora storica, durante un matrimonio più elegante o “istituzionale”, nonostante si sia già satolli, i due primi risulano più appropriati. Un esempio; casarecce con ragù di cernia e pomodorini ed una pasta ripena, mezze lune all’astice e crema di champagne. Diffidate sempre da risotti o tortini…La cottura del riso è davvero complicata ed il tortino potrebbe non essere fresco!

In un contesto più easy, ad un matrimonio con prevalenza di giovani che, dopo cena si aspettano di ballare e divertirsi, anche un unico primo, generoso in fatto di quantità, andrà benissimo. Questa, ad oggi, è la soluzione che personalmente preferisco, esempio di unico primo, semplice ma gustoso, che possa incontrare i gusti di tutti; busiate con ricciola e datterino al profumo di finocchietto.

E non penserete mica la cena possa concludersi così, vero? Se l’antico detto che recita che “a tavola non si invecchia mai” viene tenuto tanto in considerazione ancora oggi, ci sarà una ragione…

Dopo il primo o i due primi serviti al tavolo, la soluzione migliore è quella di una seconda portata (di carne o di pesce, in relazione al vostro menù) quanto più fresca e semplice possibile, in cui le materie prime non vengano eccessivamente stravolte da intingoli, creme, accostamenti e così via.

Il pescato del giorno, con un contorno vegetale, impiattato a dovere verrà gustato dai vostri ospiti senza eccessiva fatica…Complicatelo e vedrete abbandonarsi amici e parenti allo sbottonamento del pantalone, all’eliminazione della cravatta, della classe e dello stile, solo per necessità….

Nell’ottica del dinamismo di cui vi raccontavo, i dolci ed il taglio della Torta Nuziale rappresentano oggi un ulteriore momento saliente della giornata. Se la dimora che avete scelto ve lo consente, il suggerimento è quello di vivere un altro spazio separato dal resto… Tutto l’assortimento di dolci viene pensato e servito al buffet, in monoporzioni, bicchierini o in fette. Un tripudio di leccornie tra le quali, in posizione d’onore, spicca su tutto la Wedding Cake, che potrete scegliere classica o monumentale in pasta di zucchero o ancora nuda come dettano le ultime tendenze by USA 😉

Un esempio di buffet di dolci? Eccolo qui: cassata al forno – cassata tradizionale – savaren con panna e fragoloni – pistacchiosa – nocciolata – mousse di ricotta al pistacchio – rocher con nocciole pralinate – mimosa – cheese cake con fragoline di bosco – torte ai frutti di bosco – crostate alla frutta – sette veli cioccolato – sette veli pistacchio – crostate al gelo di melone – piccola pasticceria – cannoli da riempire a vista – frutta fresca di stagione – gelati assortiti.

E allora, godetevi tutto il gusto dei vostri eventi ma scegliete con cura e soprattutto con la testa, non con la pancia!

Qualche nota dal bon ton:

Mai spaghetti o pasta lunga a un matrimonio! Predisponete per i vostri ospiti un menù a persona, così che tutti al tavolo possano intrattenersi con la lettura, pregustando mentalmente ciò che li attende e non debbano contendersi quei due, tre menù presenti al tavolo quasi per caso . Personalizzate i menù in tema con l’evento, così resteranno un cadeaux ricordo che gli ospiti porteranno via. Il menù si trova al tavolo e quindi deve contemplare solo quanto si degusta durante la cena, non anche ciò che si è mangiato all’antipasto, già in fase di digestione.

Stessa cosa per il buffet dei dolci, non occorre svelare la sorpresa entrando nel dettaglio, sarà sufficiente un generico “Torta Nuziale & Gran Buffet di Dolci” e per favore…niente ostentazioni relative alle Cantine dei vini o menzioni all’acqua o simili…è chiaro non li lascerete a secco!

 

 

Isole gastronomiche di Galati e Taormina, 25 Giungno, Tonnara Florio.”
“Due primi da Concept Classico in dimora storica, 1 Luglio, ristorazione per eventi di Villa de Cordova.”
“Primo piatto da Concept moderno e gran buffet di dolci, 9 Luglio, Catering Rosa Nero, Isola di Ustica.”
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