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Per la mia nuova rubrica mi sono subito messa a caccia di nuove realtà emergenti, magari ancora non da tutti conosciute, che attirano attenzione e meritano un approfondimento: oggi sul nostro “palco” virtuale abbiamo ospite l’architetto Angelica Agnello, cofondatrice di OrtoCapovolto.

Sofia: Angelica, che cos’è Orto Capovolto?

Angelica: OrtoCapovolto è una cooperativa sociale che si occupa di agricoltura urbana. Il nostro obiettivo è di mettere chiunque nella condizione di coltivare qualcosa, da qualsiasi parte, anche in spazi spesso impensabili e di promuovere educazione ambientale ed alimentare.

Sofia: Quando e come nasce e si sviluppa l’idea di una cooperativa sociale come la vostra?

Angelica: La cooperativa nasce nel febbraio del 2015 da idee che alla base hanno la fortissima voglia di far “sbocciare” attraverso nuovi colori e sapori la nostra amata città. Seguendo i “corsi e ricorsi storici” che ciclicamente si ripetono, ogni crisi economica porta in se la necessità di ripartire dalla Terra. Terra come fonte di nutrimento e sostentamento di qualità. Verde cittadino inteso come spazio di cui riappropriarsi e attraverso cui prendersi cura di se e del proprio tempo, oltre che della propria salute attraverso un’alimentazione di qualità. In tutto il mondo stanno nascendo le così dette “città commestibili”, in cui trovi orti urbani comuni, accessibili a tutti, ricchi di varietà di piante, ortaggi, odori, natura e bellezza!

Sofia: e Palermo come ha risposto a questa iniziativa?

Angelica: abbiamo iniziato progettando e realizzando orti urbani privati; a Palazzo Brunaccini per esempio, su richiesta dello Chef F. Scarpulla abbiamo impiantato un orto di erbe aromatiche, tenerumi, pomodoro e fagiolini. Il rapporto col committente può riguardare sia l’aspetto della sola progettazione e istallazione dell’orto che la manutenzione stagionale dello stesso. Preferiamo chiaramente rendere il committente autonomo e responsabile della sua “creatura”, educandolo ad averne cura nel tempo.

Sofia: so che lavorate moltissimo anche con i bambini, il terreno più fertile in cui piantare un seme?

Angelica: si, proprio così! Il lavoro che svolgiamo a contatto coi bambini ci rende molto fieri. Abbiamo dato vita a progetti di carattere didattico che ci coinvolgono tanto e che hanno, come il resto, obiettivi e finalità educative; OrtoInColto ci ha messo in relazione coi bambini nelle scuole. In questi anni abbiamo impiantato diciotto orti urbani in realtà di quartiere come la scuola media Uditore Setti Carraro. Coi più piccoli abbiamo attraversato tutte le fasi e i processi; dalla progettazione all’istallazione, dalla semina al raccolto. E’ molto interessante osservare i bambini prendersi cura dell’orto, vedere con quanta eccitazione aspettano di cogliere i frutti, comprendendo i tempi e i modi con cui la natura opera, senza trucchi né finzioni.

Sofia: Da quante persone è composta la cooperativa e come suddividete il lavoro tra voi?

Angelica: ad oggi siamo sei soci fondatori con profili tutti diversi tra architetti, agronomi, educatori, nutrizionisti. L’idea è quella di lavorare come equipe pluridisciplinare, infatti il cliente che ci contatta non ha mai a che fare con uno solo tra noi bensì con ognuno di noi, con le sue professionalità e competenze. Impiantare un orto casalingo, condominiale, di quartiere significa soddisfare richieste che vanno dalla autosufficienza alimentare, per avere un risparmio economico sulla spesa alla sicurezza alimentare… “sei ciò che mangi” non è soltanto uno slogan! Un orto urbano di quartiere può servire a dare sostegno a chi ne ha bisogno, e non solo in termini di difficoltà economiche. Pensate agli anziani che vivono soli in grandi città, totalmente alienati e dimenticati e che ripartono dalla terra, dal prendersi cura di se e del proprio tempo, attraverso colori e sapori.

Sofia: questo momento storico è comunque molto fertile per seminare idee e progetti di questo tipo, giusto? Si sente tanto parlare di attenzione verso il cibo e la sua provenienza, di stagionalità di frutta e verdura, di km 0, biodiversità e chi più ne ha più ne metta…E’ una moda o un reale prendere coscienza delle cose?

Angelica: beh, come per ogni cosa, probabilmente il fattore “ne ho sentito parlare” oppure “ho visto uno speciale in tv” incide e facilita la trasmissione di contenuti nuovi, verso i quali però la gente tende davvero l’orecchio attraverso un ascolto attento che diventa subito dopo consapevole…

Che poi la signora più “modaiola” ci chieda l’orto in terrazza perchè lo ha fatto Michelle Obama alla Casa Bianca capita, ma che importa se alla fine del raccolto anche lei avrà in tavola verdure, ortaggi o erbe aromatiche che ha prodotto da se? Il risultato è uguale per tutti. Più rispetto per la natura e per noi stessi, che di natura ci nutriamo.

Sofia: in che modo OrtoCapovolto entra in contatto con chi come me organizza e pianifica eventi e con che iniziative e prodotti?

Angelica: diciamo che l’idea di sensibilizzare la gente sul tema del riciclo o della coltivazione, utilizzando oggetti germogliabili ci è venuta da subito. Negli anni ci hanno chiesto di realizzare partecipazioni di nozze o bomboniere che contenessero spezie e odori a km 0, prodotte da noi o da aziende con cui collaboriamo, condividendo gli stessi orientamenti e principi. Lo scorso natale le nostre Seed Balls o Bomb hanno avuto un grande successo, ispirandoci molto su idee spendibili durante eventi privati o pubblici.

Sofia: Seed Bomb? Come quelle di Guerrilla Gardening?

Angelica: Si esatto! Le seed bombs sono bombe di semi, e nascono proprio dall’idea di guerrilla gardening di seminare le città attraverso azioni di disobbedienza civile. In realtà a differenza loro, non le abbiamo lanciate in giro per aiule, però le abbiamo realizzate, con carta riciclata e colori naturali o alimentari, ci abbiamo messo dentro semi con caratteristiche differenti e le abbiamo proposte con packaging divertenti e personalizzati; hanno avuto davvero grande successo!

Sofia: che tipo di semi contengono le seed bombs?

Angelica: semi per attirare le api in città, odori e colori, ortaggi. Dal verde decorativo al verde commestibile insomma! Oltre alle seed bomb che possono essere scelte come cadeaux segna posto o bomboniera nuziale abbiamo pensato anche ad una gamma di pensierini realizzati in carta piantabile, cominciando proprio dalla partecipazione, della quale l’ospite conserva il contenuto piantando la busta che, nella sua lavorazione con carta riciclata, contiene semi di fiori di campo o di erbe aromatiche o di ortaggi. La carta piantabile è un prodotto sul quale vorremmo investire molto, abbiamo lanciato la produzione di segna libri, quadernetti o agendine con copertina piantabile, segna bicchiere e sotto bicchiere, etichette e tags personalizzati.

Vi ricordate la canzoncina che canticchiavamo da piccoli?

per fare l’albero ci vuole il seme

per fare il seme ci vuole il frutto

per fare il frutto ci vuole un fiore”

 Beh la carta viene dall’albero, riciclata e mischiata col seme diventa un fiore!

Sofia: dov’è possibile trovare i vostri prodotti?

Angelica: in questo momento sono disponibili presso negozi coi quali abbiamo stretto rapporti di collaborazione; negozio leggero, bottega di libera, libreria dudi, il tuo studio Sofia!

Comunque stiamo lavorando al circuito e-commerce del nostro sito per rendere i nostri prodotti disponibili per chiunque li desideri, su www.ortocapovolto.com

Sofia: grazie mille Angelica! Posso avere una seed bombs?

Angelica: certo! Prendi queste, hanno all’interno zucchina verde, timo e pomodoro! Adagiale sulla terra e irrorale per bene, vedrai che germoglieranno in un baleno!

Lettrici e lettori, noi ci rivediamo su questo palco alla prossima intervista! Io intando fischietto quel delizioso motivetto e corro in studio a seminare 😀

 

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